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Capitolo 2

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Capitolo 2 - Gli strumenti di lavoro

  Gli strumenti di Lavoro

GESTORE D'AMBIENTE - MACRO 3/9 [56 di 87] 

    

 

Aggiornato 17 febbraio  2005
    Primo progetto - Ingresso con  lo switch  /E 
     
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La prima cosa da fare, quando si entra nell'Ambiente Assembler, è scrivere un nuovo programma sorgente (tipo ASM) o leggerne uno scritto in precedenza; per entrambe queste operazioni serve un editor e, come ben sappiamo, quello che piace a noi è l'editor Qedit.

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Per questo è previsto lo switch /E, da digitare dopo il comando Macro e il nome del file sorgente desiderato:

      

Apri una finestra DOS su Arch-Lab Se, per esempio, desideriamo aprire il file sorgente di nome prova.ASM digiteremo, al prompt (prova anche tu nella shell aperta):
 C:\ARCH-LAB\LAVORO> macro  prova  /e  (con i 2 spazi al posto giusto e comunque senza estensione).
NB: se il click sull'icona non funziona scrivi c:\arch-lab\bin\sys\assembler.pif direttamente nel campo indirizzo del Browser

      

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Confermando con Invio, se si tratta del primo ingresso della giornata, prima di qualunque altra operazione, viene mostrato (una tantum) il seguente riquadro che ci ricorda l'eventuale possibilità di assumere una delle 3 matrici predisposte dall'Autore per facilitare la creazione del sorgente:

      

      

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Prendiamo atto di questo suggerimento e annotiamo mentalmente la sequenza Shft-F3. Servirà quando saremo costretti a scrivere un programma da zero, non nel caso di questa presentazione iniziale, dato che per ora tutto è gia predisposto.

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Alla pressione di un tasto qualunque verrà automaticamente messo in esecuzione l'editor Qedit, che provvederà a cercare nella cartella di lavoro il file prova.ASM; l'estensione ASM è data per scontata ed assunta come default.

      

Suggerimento Per rendere amichevole il primo impatto con l'Ambiente, ho naturalmente predisposto, nella cartella di lavoro C:\Arch-Lab\Lavoro, un file con questo nome.

      

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Per questa ragione l'editor trova qualcosa da aprire... e lo metterà a nostra disposizione per leggerlo ed eventualmente modificarlo: sul monitor apparirà l'immagine:

      

      

Apri una finestra DOS su Arch-Lab Per curiosità scorri il testo con le frecce, in su e in giù: non dare troppo peso a quello che leggi: l'analisi del contenuto è già stata descritta dettagliatamente in questa pagina del sito (... e nelle successive) e sarà ripresa dagli esercizi della nostra Palestra Assembly. [NB: se la shell non si apre e viene imposto un ritorno immediato in ambiente Windows o vengono mostrati segnali d'errore leggere questi suggerimenti].

      

Ricorda... NB: Per non perdere il filo del discorso puoi passare alla pagina successiva; se invece vuoi sapere che sarebbe successo se il file prova.ASM non fosse stato trovato prosegui fino in fondo..

      

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Se l'editor Qedit non avesse trovato il file prova.ASM nella cartella di lavoro, avrebbe comunque aperto una sessione di lettura/scrittura, presentando una pagina vuota, in attesa della stesura del testo del nuovo programma, fissando automaticamente il nome del nuovo lavoro in prova.ASM (cioè aggiungendo d'ufficio l'estensione .ASM al nome prova dichiarato all'inizio con il comando macro prova /e); l'editor avrebbe evidenziato questo fatto riportando il nome del file (completo del percorso) nella barra rossa in alto, dichiarando di accingersi ad editare un nuovo file):

      

      

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In questo caso, poichè  il nostro programma sorgente non esiste ancora, non ci rimane che scriverlo, riga dopo riga, cercando di rispettare le regole e la sintassi richiesta dall'assemblatore: si tratta ovviamente di un compito piuttosto delicato, almeno la prima volta, perchè ogni piccola imperfezione produce segnalazione d'errore.

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E, almeno all'inizio, è complicato anche capire di che accidente d'errore si tratta...

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Per questo l'Ambiente Assembler prevede alcuni sorgenti standard (matrici), già pronti per l'uso, con tutto ciò che serve per creare un nuovo programma; per poterne disporre basta premere una delle previste combinazioni di tasti, Shft-F3, per la matrice GiobeCOM.INT, Shft-F4, per la matrice GiobeEXE.INT e Shft-F5, per la matrice GiobeTSR.INT.

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Per ora prendi atto... se è necessario potrai provare da solo a creare la base per un nuovo programma a partire da questa utile tecnica... ma non ora!

      

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In alternativa, per scrivere un nuovo programma sorgente si può semplicemente far riferimento ad un lavoro precedente, già personalizzato da commenti e conclusioni personali: basta caricarlo dentro il foglio vuoto con il comando di lettura file dell'editor, cioè il comando di assunzione file, Ctrl-K R, ^kR , spiegato ampiamente in precedenza (tenendo premuto Ctrl digita in sequenza prima K e poi R): non appena apparirà il riquadro (File to insert) basterà digitare il nome completo del file da assumere, per esempio prova1.ASM: (NB: questo file non è disponibile nell'Ambiente: prova1 è un nome assolutamente casuale, da sostituire con quello di un file ASM salvato in precedenza nella tua cartella di lavoro, frutto di un lavoro precedente):

      

      

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Confermando con invio (ammesso che il programma prova1.ASM sia disponibile nella cartella di lavoro) il suo codice sorgente (..un testo) sarà caricato nella pagina vuota.

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Dopo le dovute modifiche e dopo le necessarie aggiunte, il programma sorgente (appunto il file prova1.ASM) è pronto per la compilazione, ma prima è necessario uscire dall'editor con il suo salvataggio nella memoria di massa, nella cartella corrente (di lavoro); per uscire basta attivare il comando di salvataggio, Ctrl-K X, ^kX (tenendo premuto Ctrl digita in sequenza prima K e poi X), anch'esso descritto in precedenza; non appena il file è stato trasferito sull'HD l'editor suggerirà di riaprirlo, presentando sul monitor il messaggio:

      

      

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Poichè la cosa non ci interessa ignoreremo il messaggio, premendo ESC; in risposta verrà aperto il Menu Interattivo, descritto nella pagina seguente.

    

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